Il silicio ridotto ad un foglio dello spessore di un atomo
Un nuovo materiale potrebbe permettere una integrazione piu' spinta dei chip basati sul silicio, e sta affiancando il grafene negli interessi dei ricercatori.
Per la prima volta il silicio è stato trasformato in un foglio dello spessore di un atomo, il silicene. Il risultato è frutto della collaborazione tra il team di ricerca di Patrick Vogt della Technische Universität Berlin, in Germania,quello di Paola De Padova dell’Istituto di Struttura della Materia del Cnr di Roma e da ricercatori dell'Università di Aix-Marseille in Francia.
Il nuovo materiale ottenuto ha molte proprietà elettroniche affini a quelle del grafene, ma dovrebbe essere più compatibile con i dispositivi elettronici a base di silicio.
Da tempo si lavora sul materiale, ma il primo risultato concreto è quello raggiunto dal team Italo-Francese-Tedesco che hanno dato vita al silicene dalla condensazione del vapore di silicio su un piatto d'argento, formando un singolo strato di atomi.
Ne hanno poi misurato le proprietà ottiche, chimiche ed elettroniche, confrontanto i dati con quelli previsti dagli studi teorici effettuati in precedenza sul silicene. I risultati sono stati sorprendenti. Il silicene infatti può addirittura superare il famoso grafene per le sue dimensioni e il costo ridotti perché può essere integrato facilmente nelle linee di produzione dei chip di silicio.
Nonostante abbiano la stessa struttura macro-molecolare, il silicene possiede una caratteristica che il grafene non ha: una banda proibita intrinseca, cioè una zona energetica interdetta agli elettroni. In altre parole, il silicene funziona naturalmente come un interruttore di corrente, proprietà imprescindibile per costruire i transitor dei dispositivi elettronici. Non stupisce, quindi, che il nuovo materiale possa far gola all’ industria elettronica, alla ricerca di un degno erede del silicio per costruire dispositivi sempre più piccoli