Impianto Fai da Te
 
 



NORMATIVE
SUGLI IMPIANTI TV

L’installazione di impianti via cavo dei segnali televisivi, sonori e dei servizi interattivi deve essere eseguita in conformità a specifiche norme tecniche, cosicché l’impianto sia in grado di soddisfare i requisiti di funzionalità e sicurezza, che anche la legge impone.
Le norme tecniche che sono in grado di soddisfare a tali requisiti sono quelle emanate dal CEI, Comitato Elettrotecnico Italiano;
in particolare, esse sono:

- Guida CEI 100-7 “Guida per l'applicazione delle norme sugli impianti di ricezione televisiva”;
- Norma CEI EN 50083-1 1/A1/A2- (CEI 12-43) “Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e multimediali interattivi - Parte 1: Prescrizioni di sicurezza”;
- Norma CEI EN 50083-2 – (CEI 100-1) “Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e multimediali interattivi - Parte 2: Compatibilità elettromagnetica per le apparecchiature”;
- Norma CEI EN 50083-2/A1 – (CEI 100-1;V1) “Impianti di distribuzione via cavo per segnali televisivi, sonori e multimediali interattivi - Parte 2: Compatibilità elettromagnetica per le apparecchiature”;
- Norma CEI EN 50083-3 – (CEI 100-43) - Parte 3: Apparecchiature attive a larga banda per impianti con cavi coassiali;
- Norma CEI EN 50083-4 – (CEI 100-44) - Parte 4: Apparecchiature passive a larga banda per impianti di distribuzione con cavi coassiali;
- Norma CEI EN 50083-5 – (CEI 12-50) - Parte 5: Apparecchiature del terminale di testa;
- Norma CEI EN 50083-7 – (CEI 100-6) - Parte 7: Prestazioni dell’impianto;
- Norma CEI EN 50083-10 – (CEI 100-60) - Parte 10: Prestazione dell’impianto per la via di ritorno;
- Norma CEI 46-13 “Cavi per radiofrequenze. Requisiti generali e prove per cavi coassiali singoli da utilizzare nei sistemi di distribuzione via cavo”;
- Norma CEI 64-8 “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata ed a 1500 V in corrente continua”;
- Guida CEI 64-50 e 64-50 V1 “Edilizia residenziale - Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti elettrici utilizzatori, ausiliari e telefonici”;
- Norma CEI 11- 4 Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne
- Norma CEI 81-1 “Protezione delle strutture contro i fulmini”;

La legge impone di seguire tali normativi e le principali disposizioni legislative in materia sono:

- Legge 46/90 "Norme per la sicurezza degli impianti";
- D.P.R. 447/91 "Regolamento di attuazione della legge 46/90";
- D.P.R. 392/94 "Regolamento recante la disciplina del procedimento di riconoscimento delle imprese ai fini dell'installazione, ampliamento e trasformazione degli impianti nel rispetto delle norme di sicurezza"
- D.P.R. 558/99 "Regolamento recante norme per la semplificazione della disciplina in materia di registro delle imprese, nonché per la semplificazione dei procedimenti relativi alla denuncia di inizio di attività e per la domanda di iscrizione all'albo delle imprese artigiane o al registro delle imprese per particolari categorie di attività soggette alla verifica di determinati requisiti tecnici";
- Circolare Ministeriale n. GM103058/4207 – “Applicazione del decreto legislativo 12 novembre 1996 n. 615, in materia di compatibilità elettromagnetica”;

Installazione:
- Se l'impianto viene realizzato in un edificio adibito ad uso civile occorre un'impresa abilitata alla realizzazione degli impianti di cui all'art. 1 comma 1b) della legge 46/90 e iscritta nell'albo provinciale delle imprese artigiane (Antennista).
- Se l'impianto viene realizzato in un edificio non adibito ad uso civile (attività produttive, commercio, terziario ed altri usi) non occorre una particolare abilitazione per l'installazione dell'impianto.
• Necessità di progetto:
- Il progetto degli impianti di cui all'art. 1, comma 1b della legge 46/90 è previsto, sotto certe condizioni, solo per gli impianti elettronici in genere e gli impianti di protezione da scariche atmosferiche. Ne consegue che gli impianti di antenna TV non sono mai soggetti all'obbligo di progetto.

Dichiarazione di conformità:
- La dichiarazione di conformità viene richiesta solo se l'impianto viene realizzato in un edificio adibito ad uso civile (dove per civile si intendono le unità immobiliari adibite ad uso abitativo, a studio professionale o a sede di persone giuridiche private, associazioni, circoli o conventi e simili).

Di seguito alcune indicazioni di massima  che garantiscono il corretto funzionamento di un impianto Tv Sat e la conseguente rispondenza alle norme dal punto di vista tecnico e funzionale.
I seguenti parametri funzionali sono tra quelli di cui tenere conto per valutare un impianto:
- livelli minimi e massimi dei segnali alle prese di utente.
- dislivello massimo ammesso tra i diversi segnali sia dello stesso tipo sia di tipo diverso.
- rapporto C/N dei segnali alle prese di utente.
- tasso di errore BER dei segnali alle prese di utente.
- disaccoppiamento fra le prese di utente.
- variazione della risposta in frequenza entro un canale.
- dislivello tra portante e le interferenze.
Se la progettazione è corretta e i materiali sono di qualità e sono stati scelti con caratteristiche idonee e conformi alle caratteristiche dei luoghi di installazione e esiste rispondenza con le caratteristiche sopraindicate, il funzionamento globale dell'impianto è conforme alle normative anche dal punto di vista tecnico. Analiziamo alcune delle voci:
Livello dei segnali alle prese di utente
Tutti i segnali televisivi distribuiti in un impianto collettivo devono avere un livello tale da poter essere ricevuti dagli utenti continuativamente e con un determinato grado di qualità. Tra i parametri che influenzano questa esigenza vi è sicuramente il livello che, nel caso dei segnali digitali, assume la connotazione di “potenza”. Un segnale che ha una scarsa intensità produce un livello o una potenza che lo rende non ricevibile, mentre un segnale che ha una intensità troppo forte produce un livello o una potenza eccessiva, potenza che satura il gruppo di sintonia dei decoder al punto da non rendere possibile la ricezione. Le norme infatti prescrivono una gamma di valori entro la quale il livello dei vari segnali deve poter stare. Un livello ottimale alla presa dovrebbe essere compreso tra i 68 e i 75 db/microvolt.
Dislivello tra i segnali alle prese di utente
Un parametro importante riguarda le differenze di livello ammesse tra i vari canali distribuiti, considerando sia i casi in cui vi siano canali della stessa natura sia di natura diversa.
I canali Dtt distribuiti nell’impianto Tv non potranno avere tra loro un dislivello maggiore di 3 dB – se adiacenti – e 6 dB, se distanti tra loro più di 60 MHz. Rispetto ai canali analogici AM-TV i segnali Dtt dovranno avere un dislivello minimo di 9 dB, ovvero dovranno stare almeno 9 dB sotto il livello dei segnali analogici.
Rapporto C/N dei segnali alle prese di utente
Tutti i contributi di rumore introdotti soprattutto dagli amplificatori inseriti nell’impianto si ripercuotono sulla qualità finale dei segnali forniti dalle prese Tv dell’impianto. Le norme stabiliscono che il rapporto tra il livello della portante analogica o la potenza del canale digitale “C” e il rumore “N” debba essere maggiore di:
- 44 dB per i segnali analogici terrestri AM-TV;
- 11 dB per i segnali digitali satellitari QPSK (code rate 2/3);
- 31 dB per i segnali digitali via cavo QAM;
- 27 dB per i segnali DTT COFDM (8k, code rate 2/3).
Misure cosi' accurate possono essere effettuate solo da antennisti e tecnici specializzati dotati di apposite apparecchiature, dette misuratori di campo e analizzatori di spettro.
Disaccoppiamento fra le prese di utente
Per garantire quello che in gergo viene chiamato “isolamento” o “separazione” tra due prese collegate allo stesso impianto, si devono utilizzare apparecchiature come prese in cascata, derivatori e divisori che garantiscono un disaccoppiamento di 42 dB per qualunque segnale analogico o digitale distribuito in banda VHF, 36 dB per i segnali distribuiti in gamma UHF e 30 dB per i segnali distribuiti in 1ª IF, ovvero i canali IF. Questo è uno dei motivi per cui si rende necessario utilizzare sempre dispositivi per la distribuzione come prese, derivatori, partitori ecc. In effetti introducono attenuazione che deve essere compensata amplificando adeguatamente i segnali.